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Sampietrini, la città ne parla

di Serafina Di Lascio

Gli interventi sul blog della direttamenteRoma APS sono curati dai soci, volontari e collaboratori dell’associazione; in essi viene espresso il loro pensiero che non coincide necessariamente con quello dell’associazione, che sui contenuti pubblicati effettua una revisione di natura solo stilistica e formale.

Anche i Sampietrini romani fanno parte degli interventi di riqualificazione della Capitale in vista del Giubileo 2025.

A spiegarlo è l’assessora ai Lavori pubblici e alle Infrastrutture Ornella Segnalini che, nella Commissione speciale Giubileo, lo scorso 7 agosto, ha dichiarato: “Il Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana ha in programma il rifacimento delle pavimentazioni storiche. Siamo orgogliosi di questo progetto, perché è un progetto di 31 milioni di euro fatto insieme al Primo Municipio”. Tra i vari lavori di riqualificazione della città, qualcuno potrebbe dire addio ai tanto caratteristici sampietrini romani, noti per aver causato distorsioni, incidenti, storture di bici e voli di monopattini.

Ma cosa ne pensano i cittadini?

Giubileo 2025: mobilità romana

Sono due miliardi i soldi investiti per i quasi duecento progetti, più quelli previsti con i soldi del programma Caput Mundi del Pnrr. Si tratta di progetti legati ad opere e interventi sul territorio della Capitale che miglioreranno la città di Roma in vista dell’evento religioso. Il Giubileo inizierà il 24 gennaio 2025 con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro.

Il Giubileo è un anno speciale di grazia, in cui la Chiesa cattolica offre l’indulgenza plenaria e cioè la remissione dei peccati, proprio a tutti. L’evento dura poco più di un anno e coinvolge i religiosi da ogni parte del mondo.

“Andremmo ad attuare sin da settembre gli interventi sui sampietrini intervenendo su settori che non sconvolgono la mobilità come il Portico di Ottavia. Passiamo dalla manutenzione dei sampietrini, alla sostituzione degli stessi con l’asfalto. Sono tutti lavori dalla forte connotazione estetica e di decoro. Metteremo a posto tutto l’asfalto delle pavimentazioni anche con i lavori stradali”, ha spiegato l’assessora Segnalini.

Questione Sampietrini’: tra storia e innovazione

Non è un caso che si parli di estetica e decoro, in quanto, tutti i progetti di riqualificazione previsti toccano settori molto delicati della città di Roma, come il trasporto pubblico e la viabilità. Ma quella dei Sampietrini è una polemica che scorre per la difesa del manto stradale del centro storico da decenni.

I piccoli blocchi di leucite, nelle strade ad alta percorribilità, infatti, sono motivo di confronto e dibattito. La difesa del Sampietrino, solo per principio, rischia di essere invasiva e ostruente rispetto al processo di migliorie necessarie per una maggior vivibilità e viabilità della città Roma. Che il centro storico sia da tutelare è, con esso i suoi Sampietrini, è cosa nota.

Associazioni culturali come ‘Sampietrino’, difendono la storia del lastricato più famoso d’Italia e lo fanno rispettando quello che un simbolo e un emblema per la città di Roma, dalla storia alle tecniche di produzione.

Ma che il Sampietrino necessiti di essere tutelato, non c’è dubbio: ma è davvero necessario ovunque?

A testimonianza che il pensiero comune è differente della “tutela ad ogni costo” è il sondaggio che abbiamo lanciato sul nostro canale Telegram e che ha visto la partecipazione degli iscritti che per il 67% ha affermato di essere d’accordo alla loro rimozione, ma solo in alcuni punti della città, mentre in altri vanno preservati.

“Trovo giusto che in alcuni posti rimangano, ma devono essere manutenuti”, ha commentato la signora Lucia.

“Sono sicuramente un emblema per Roma, ma a piazza Venezia quando piove, diventa complicato e pericoloso gestire il mezzo, soprattutto se si tratta di un mezzo pesante”, ha spiegato Alessandro. E, in merito, Luca ha aggiunto: “Non solo nella circolazione automobilistica: sono pericolosi per ciclisti, motociclisti e anche per i pedoni. Basta un sampietrino più avvallato degli altri e la distorsione è assicurata”.

I sampietrini, per l’esattezza, verranno manutenuti in alcune zone e sostituiti in altre proprio seguendo la logica del “decoro e estetica” di cui ha parlato l’assessora. Ecco che, in tal senso, è nato il Piano di Riqualificazione delle pavimentazioni storiche nel più grande ambito di progetti per il Giubileo 2025.

Riqualificazione pavimentazioni storiche

Il “Piano Riqualificazione delle pavimentazioni storiche” è un programma che prevede la riqualificazione di alcuni assi viari appartenenti sia alla Grande Viabilità sia alla viabilità locale, mediante l’esecuzione di due tipologie tecnologiche di intervento: l’intervento tipo A e l’intervento tipo B. Il primo prevede il ripristino della originaria pavimentazione in selciato di sampietrini di alcune infrastrutture stradali attualmente pavimentate in conglomerato bituminoso, mentre l’intervento di tipo B prevede la sostituzione dell’attuale pavimentazione in selciato con una pavimentazione in conglomerato bituminoso che sarà costituita da uno strato di collegamento e uno stato di usura (tappetino) e, laddove necessario, anche da uno strato di base.

Sono 33 le infrastrutture stradali che saranno oggetto degli interventi previsti nel “Piano Riqualificazione delle pavimentazioni storiche”. La superficie complessiva delle infrastrutture stradali che saranno sottoposte agli interventi sopra indicati è pari a circa 71.150 mq. Il programma degli interventi Giubilari previsto dal Dipartimento CSIMU, prevede inoltre l’esecuzione di interventi di manutenzione straordinaria della pavimentazione preesistente in selciato o in conglomerato delle infrastrutture stradali limitrofe alla Città del Vaticano e la riqualificazione delle aree in prossimità dei siti religiosi, i quali saranno interessati anche da un intervento di riqualificazione dei marciapiedi.

In sintesi, tutelare la storia di Roma significa poterla rendere accessibile, più smart e veloce, affinché la città di marmo non diventi una città di pietra in un mondo che va più veloce di quanto si possa correre, proprio su quegli stessi sampietrini.

Copertina: Nicola / Flickr