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- Tag: ambiente, ZTL fascia verde
di Serafina Di Lascio
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È arrivata in commissione Urbanistica lo scorso 9 agosto 2023 la delibera avente per oggetto “Impegno per l’utilizzo di tecnologie utili alla riduzione dell’inquinamento atmosferico”. Rachele Mussolini (FdI), Riccardo Corbucci (Pd), Giovanni Quarzo (FdI), Francesca Barbato (FdI), Stefano Erbaggi (FdI), Mariacristina Masi (FdI), Federico Rocca (FdI) sono i firmatari della proposta che dovrebbe impegnarsi nella ricerca di tecnologie alternative per ridurre l’inquinamento atmosferico nella città. Si può in questo intravedere un parallelismo rispetto all’istituzione, da parte della maggioranza in Campidoglio, della Ztl ‘Fascia Verde’, molto contestata dai cittadini e naturalmente dall’opposizione capitolina.
Inquinamento atmosferico e mobilità
“A seguito delle rilevazioni effettuate dalla rete urbana di monitoraggio che hanno registrato il superamento del valore limite per il PM10 nelle giornate precedenti, e acquisite le previsioni modellistiche sullo stato della qualità dell’aria fornite da Arpa Lazio, al fine di salvaguardare la salute dei cittadini si è reso necessario intervenire con misure idonee a limitare la circolazione dei veicoli a maggior impatto ambientale, come previsto dalla legislazione vigente”, si leggeva in una nota del Campidoglio risalente al mese di febbraio. Mentre la Ztl ‘Fascia verde’ attende di diventare pienamente operativa, il centrodestra risponde con una proposta di delibera complementare, se non alternativa – sostenuta anche da un esponente PD; è il Messaggero ad aver sottolineato qualche giorno fa che sulla necessità di limare il provvedimento della ZTL fascia verde sono in corso interlocuzioni fra Regione e Comune di Roma ed è attesa una sinergia autunnale fra maggioranza e opposizione.
Foto: Roma Capitale
Edilizia green
La nuova ZTL romana non è un provvedimento relativo alla mobilità, ma concerne un’emergenza di tipo sanitario. Lo ha spiegato nel mese di maggio, l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, che ha partecipato a diversi incontri fra cui l’assemblea pubblica organizzata da Roma Futura, durante la quale, in un lungo intervento – che trovate sul nostro canale Telegram -, espose le motivazioni per le quali la città non poteva più aspettare: “Abbiamo avuto due condanne in sede europea, una volta nel 2016 e nel 2022 sul biossido di azoto. Queste condanne comportano per il sistema Italia una multa da 100 mln di euro […] Su 800 mila pendolari, 400mila arrivano in macchina e di solito una testa, una macchina. Queste condanne hanno comportato l’adozione da parte della Regione Lazio un piano della qualità dell’aria. Ad ottobre la Regione Lazio ha prospettato la situazione all’assessore Alfonsi; già allora gli Euro4 diesel dovevano uscire dall’area verde. Abbiamo fatto una trattativa per una clausola; noi ci siamo presi l’impegno di far reggere i modelli matematici dell’Arpa modulando gli inquinanti con provvedimenti interni – e continuò -. Arpa ci ha detto: ‘Vuoi rinviare all’anno prossimo lo switch off dell’euro 4 diesel? Bene allora devi allargare la fascia verde e limitare i tempi di ingresso’. Il tema è squisitamente di salute e di tipo ambientale. Il tema è che c’è una condanna specifica sugli inquinanti e noi su quelli dobbiamo agire: PM10 e No2”.
Tale discussione arrivava in un momento già molto teso per la città, con aspre polemiche relative alla ZTL: nella suddetta assemblea pubblica del 16 maggio 2023 i cittadini hanno espresso pareri contrari o critici durante il dialogo tra Roma Futura e l’assessore alla mobilità Eugenio Patanè; queste le parole di un cittadino intervenuto lo scorso 16 maggio: “L’UE ci ha detto di abbassare l’inquinamento, non di colpire le macchine. A Roma ci sono 300mila dipendenti pubblici fra Comune, Regione, Ministeri, Inps… basterebbe mettere tutti in smart working. L’inquinamento dipende dal fatto che stiamo tutti 3 minuti al semaforo: a Repubblica c’è la rotonda, mettete le rotonde. Limitate gli aerei sopra la città. Lavate le strade. Mettete i fotovoltaici. Fate i parcheggi multipiano”. Nella primavera si sono moltiplicate le iniziative di protesta sia spontanee che sostenute dall’opposizione come, ad esempio, la raccolta firme lanciata, fra gli altri, dal consigliere della Lega Fabrizio Santori e animata da vivaci community sui social network che fino ad oggi ha raggiunto oltre 100mila firme. È ancora possibile firmare contro la Ztl qui.
Se il tema è dunque quello della riduzione degli inquinanti, l’opposizione prova ad indicare al Campidoglio strade ulteriori.
Flickr / Rda Suisse
La proposta aggiuntiva
Il consigliere Federico Rocca (Fratelli D’Italia), in Commissione Lavori Pubblici, nella giornata del 9 agosto 2023, ha aperto il dibattito sui pareri in merito alla proposta di delibera, così: “Il nostro intento è quello di cominciare a ragionare con gli uffici per capire se nei bandi, negli avvisi, iniziamo a prendere in considerazione determinate tecnologie così da ridurre i costi e l’inquinamento. Provare anche in via sperimentale con un progetto pilota, magari ci possono essere casi in cui è fattibile, provare a vedere se possiamo iniziare come Roma Capitale con l’utilizzo di materiali che sono a basso impatto”.
Per ora la proposta dei consiglieri di FDI è stata appena accennata, ma ha incontrato il favore anche della maggioranza, con il consigliere Nando Bonessio (Verdi) che ha dichiarato: “La proposta mi interessa e la condivido. (…) Io credo che se non cogliamo tutte le sinergie che possono essere spese per tentare di contenere questi cambiamenti climatici stiamo commettendo dei veri e propri crimini. Inoltre, è importante che non sia soltanto una delibera per indirizzo visto che noi dobbiamo essere come importante stazione appaltante un’accelerazione rispetto al mercato. Questi prodotti sono prodotti di nicchia. Se noi come stazione appaltante a Roma diamo un contributo significativo per la produzione di queste sostanze potremmo riuscire a fare scendere anche il costo. Personalmente farò di tutto per sostenerla”.
La commissione si è data appuntamento a settembre per discutere nel dettaglio quanto ipotizzato. Si può però sottolineare a questo punto che tutte le forze politiche, al di là delle diverse strategie di contrasto, non abbiano ormai margine per contestare quelli che sono i dati delle misurazioni Arpa che raccontano di una città molto inquinata. Che l’Italia non sia un paese per la mobilità sostenibile lo ha chiarito Clean Cities che in un dossier ha ampiamente spiegato quanto siamo indietro in un processo di transizione ecologica.