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Lago Ex Snia, a Largo Preneste il monumento naturale rischia di diventare un deposito logistico

di Serafina Di Lascio

Gli interventi sul blog della direttamenteRoma APS sono curati dai soci, volontari e collaboratori dell’associazione; in essi viene espresso il loro pensiero che non coincide necessariamente con quello dell’associazione, che sui contenuti pubblicati effettua una revisione di natura solo stilistica e formale.

Il 1° agosto 2023 la Commissione Urbanistica della città di Roma si è riunita per ascoltare gli Uffici tecnici circa il permesso di costruire nell’area sita tra Largo Preneste e via di Portonaccio all’interno della quale si trova l’Ex Snia. Si tratta di uno specchio d’acqua dolce meglio noto come lago Bullicante comparso in seguito ad una serie incredibile di eventi, all’interno di un’area dove un tempo sorgeva una fabbrica.

Foto FAI Fondo ambiente italiano

La storia

Nel 1992, durante i lavori di costruzione di un parcheggio interrato condotti da un’azienda edile che faceva capo alla società immobiliare proprietaria ‘Ponente’ di Antonio Pulcini, emerse un lago. Storicamente, infatti, la località è stata definita ‘Acqua Bullicante’ per il fosso della Marranella che gli scorre sotto, oltre alle falde acquifere provenienti dai depositi del vulcano dei Colli Albani.

Il lago è immerso in quello che viene definito Parco delle Energie e cioè un’area verde pubblica tra i quartieri Pigneto e Prenestino. L’area si estende per circa 15 ettari di cui 6,5 pubblici e comprende una pineta dove sorge l’ex complesso industriale divenuto una fabbrica per la produzione bellica durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’estensione del lago, che supera quello di Villa Borghese, è di circa 10.000 metri quadrati e le sue acque, (profonde fino a 9 metri), sono pulite e balneabili. 

Il parco è stato inaugurato nel 1997 e le ultime aree sono state espropriate e rese pubbliche nel 2000. All’interno sorge la Casa del Parco, un recupero edilizio di un manufatto di proprietà comunale. Le attività dell’edificio vengono coordinate dal Forum Territoriale Permanente, un ente civico costruito nel corso degli anni durante le lotte per gli abitanti per la tutela dell’area contro le speculazioni di alcuni costruttori.

Quello che parve un’incidente di valutazione e costruzione, nel giugno del 2020, è poi divenuto un ‘monumento naturale denominato, appunto Lago ex Snia-Viscosa, ma sull’area sono ancora incorso valutazioni di tipo politico per la sua messa in sicurezza.

Nell’area SNIA sono presenti 359 specie spontanee di piante superiori, mentre nell’area pubblica del laghetto 225 specie, per lo più tipiche dei pascoli della campagna romana. Particolarmente ricca è l’avifauna con 72 specie differenti.

Fb / Lago Bullicante ExSnia

La richiesta al Tar

Durante l’audizione in Commissione il 1° agosto, il Direttore di Direzione di Edilizia Privata del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica ha spiegato: “Il Forum Parco delle Energie ha presentato la richiesta di annullamento a costruire, ma è stata rigettata dal Tar. L’istruttoria è durata circa un anno (dalla presentazione della richiesta a costruire al rilascio del permesso). Abbiamo richiesto anche delle verifiche sui suoli e sul grado di inquinamento del sito. Il prodotto è stato sottoposto agli uffici competenti. Confermo che l’istruttoria è stata condotta con coscienza. Presso il municipio competente hanno presentato una richiesta per la diminuzione di porzioni di territorio su cui effettuare gli interventi. L’inizio dei lavori sarà monitorato dal municipio competente che ha l’obbligo di vigilanza e può recarsi nel luogo per i controlli”.

La protesta in Campidoglio

Nel mese di giugno 2023, il Forum delle Energie ha mosso una protesta in Campidoglio con il supporto dei movimenti e delle reti cittadine che si battono per la tutela del lago. Lo scopo era impedire la costruzione di un polo logistico dove è sorto un parco naturale vissuto dalla comunità del V Municipio.

L’incontro tra gli attivisti e l’assessore all’Urbanistica Maurizio Velloccia si concluse con un dialogo sul progetto che ebbe per protagonisti o la possibilità di un esproprio o quella di discutere con la proprietà privata della destinazione d’uso e del prezzo della proprietà.

Progetto per il quale, hanno fatto sapere dagli uffici, non è stata presentata una richiesta di permesso di costruire, ma un progetto di restauro conservativo.

Wikimedia commons

Il lago Ex Snia oggi

“Aver ricevuto il permesso al restauro, non significa che da oggi si inizierà con i lavori. Prima di farlo ci sarà tutto un altro processo per stabilire come avverranno questi lavori. Procedimento che sarà sicuramente molto più lungo. Ho sentito diverse inesattezze. Non si sa cosa sarà in futuro la struttura- ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Programmazione e Attuazione urbanistica in merito alla possibilità di costruire un polo o un deposito logistico durante la Commissione del 1° agosto -. Mi lascia perplesso il fatto che mi si dica di voler espropriare o rivedere il progetto. Mi lascia incertezza nell’andare avanti con questi lavori”.

Anche Virginia Raggi (M5S) si è espressa in merito specificando che l’area possiede una potenzialità di tipo naturalistico che andrebbe rivalutata: “Sentire dire dall’architetto che si deciderà dopo cosa fare della struttura, a mio avviso pone interrogativi di tipo politico. Sarà sicuramente un’area industriale che bisognerà guardare con occhi diversi. Ho cercato di capire come siamo arrivati all’autorizzazione ma ho ancora molti punti interrogativi. Il presidente della commissione ambiente ci ha fatto capire che bisogna fare un approfondimento di tipo politico su quell’area. La zona è mutata, la politica vuole lasciare che le cose vadano così o vuole dare un’impronta diversa. Mi sembra che ci siano delle persone che vedano in quell’area una potenzialità di tipo naturalistico che potrebbe essere rivalutata, a discapito dell’ampliamento urbanistico”.

“Qui stiamo parlando di costruire 280mila metri cubi di cemento vicino ad un’area protetta. Mi sembra tutto strano perché non si decide la destinazione d’uso dopo la costruzione, ma prima. L’esproprio è solo un’opzione. Dovremmo interrompere la concessione, non vorrei che i lavori iniziassero durante l’estate”, ha concluso in commissione il consigliere Alessandro Luparelli (Sinistra Civica Ecologista).

Il parere comune è quello di rendere un servizio ai cittadini che abbia come protagonista la comunità. La maggior parte dei punti di equilibrio tra proprietà private e pubbliche si trovano proprio nella misura in cui un territorio come quello del Parco delle Energie ingloba attività cittadine alle quali non si è più nelle condizioni di rinunciare.

Il lago, sorto durante l’intervento dell’uomo, rappresenta in qualche modo la natura che si oppone ad un necessario, ma non obbligato e dilagante, lavoro di restauro delle nostre città.

Con il suo nascere, resistere e coinvolgere i cittadini che lo vivono, l’Ex Snia ha innescato un interrogativo al quale l’amministrazione politica non può esimersi dal rispondere: “Cosa può essere davvero utile?”